Cos’è la sindrome metabolica?
La sindrome metabolica è un insieme di fattori di rischio che aumentano la possibilità di sviluppare malattie cardiache, ictus e diabete. La condizione è anche conosciuta con altri nomi tra cui la sindrome X, la sindrome da insulino-resistenza e la sindrome dismetabolica. Il numero di persone con sindrome metabolica aumenta con l’età, colpendo oltre il 40% delle persone tra i 60 e i 70 anni.
Chi colpisce tipicamente la sindrome metabolica?
- Persone con obesità centrale (aumento del grasso nell’addome/vita).
- Persone con diabete mellito o una forte storia familiare di diabete mellito.
- Persone con altre caratteristiche cliniche di “resistenza all’insulina”, comprese alterazioni cutanee di acanthosis nigricans (“pelle scurita” sulla parte posteriore del collo o delle ascelle) o etichette cutanee (di solito sul collo).
- Alcune origini etniche sono a maggior rischio di sviluppare la sindrome metabolica.
Con l’avanzare dell’età, aumenta il rischio di sviluppare la sindrome metabolica.
Quali sono le cause della sindrome metabolica?
Non è ancora nota la causa esatta della sindrome metabolica. Molte caratteristiche di questa sindrome sono associate all’insulino-resistenza, cioè quando il corpo non utilizza l’insulina in modo efficiente per abbassare i livelli di glucosio e trigliceridi. Una combinazione di fattori genetici e legati allo stile di vita può causare insulino-resistenza. I fattori dello stile di vita includono le abitudini alimentari e l’attività fisica.
Quali sono i sintomi della sindrome metabolica?
Di solito, non ci sono sintomi fisici immediati. I problemi medici associati alla sindrome metabolica si sviluppano nel tempo. Per avere una diagnosi precisa, è necessario contattare gli specialisti dell’F-Medical Group di Frosinone, che si occuperanno di prescrivere tutti gli esami necessari, tra cui il controllo della pressione sanguigna , il profilo lipidico (trigliceridi e HDL) e la glicemia.
Come viene diagnosticata la sindrome metabolica?
La sindrome metabolica viene diagnosticata se si ha tre o più delle seguenti caratteristiche:
- Un girovita di 100 cm o più per gli uomini e 90 cm o più per le donne.
- Una pressione sanguigna di 130/85 mm Hg o superiore o se si stanno assumendo farmaci per la pressione sanguigna
- Un livello di trigliceridi superiore a 150 mg/dl
- Un livello di glucosio nel sangue a digiuno superiore a 100 mg/dl o se si stanno assumendo farmaci ipoglicemizzanti
- Un livello di lipoproteine ad alta densità (HDL) inferiore a 40 mg/dl (uomini) o inferiore a 50 mg/dl (donne)
Si può prevenire o invertire la sindrome metabolica?
L’esercizio fisico, un’alimentazione sana e, in caso di sovrappeso o obesità, lavorare per raggiungere un peso sano, può aiutare a ridurre o prevenire le complicazioni associate a questa condizione. Lo specialista del F-Medical Group di Frosinone può anche prescrivere farmaci per gestire alcuni aspetti dei problemi associati alla sindrome metabolica. Alcuni dei modi per ridurre il rischio di incorrere in questa sindrome:
- Alimentazione sana e raggiungimento di un peso sano in caso di sovrappeso o obesità
- Regolare attività fisica
- Cambiamenti nella dieta: mantenere una dieta che mantenga i carboidrati a non più del 50% delle calorie totali. La fonte di carboidrati dovrebbe essere costituita da cereali integrali (carboidrati complessi), come pane integrale (anziché bianco) e riso integrale (anziché bianco). I prodotti integrali insieme a legumi (ad esempio fagioli), frutta e verdura consentono di avere una fibra alimentare più elevate. Bisognerebbe mangiare meno carni rosse e pollame e più pesce (senza pelle e non fritto), consumare grassi sani come quelli nell’olio di canola, olio d’oliva, olio di semi di lino e noci.
Quali problemi di salute potrebbero svilupparsi con la sindrome metabolica?
Livelli costantemente elevati di insulina e glucosio sono collegati a molti cambiamenti dannosi per il corpo, tra cui:
- Danni al rivestimento delle coronarie e di altre arterie, un passaggio chiave verso lo sviluppo di malattie cardiache o ictus.
- Cambiamenti nella capacità dei reni di rimuovere il sale, portando a pressione alta, malattie cardiache e ictus.
- Un aumento dei livelli di trigliceridi, con conseguente aumento del rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.
- Un maggiore rischio di formazione di coaguli di sangue, che possono bloccare le arterie e causare infarti e ictus.
- Un rallentamento della produzione di insulina, che può segnalare l’inizio del diabete di tipo 2 , una malattia che è di per sé associata ad un aumentato rischio di infarto o ictus. Il diabete incontrollato è anche associato a complicazioni agli occhi, ai nervi e ai reni.
- Fegato grasso, che a volte è associato a infiammazione del fegato (sedutoepatite non alcolica o NASH). Se non trattata, la NASH potrebbe portare a cirrosi e insufficienza epatica.
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