Australiana: sintomi e cure della nuova contagiosissima influenza

L’influenza australiana è arrivata in Italia: ogni giorno circa 250.000 persone sono colpite da questo virus. Secondo le stime, il picco dei soggetti affetti da influenza stagionale sarà il più alto degli ultimi 15 anni.

Influenza Australiana: quali sono i sintomi?

Ci sono due diverse forme di influenza Australiana. Alcune forme di influenza possono durare per una settimana causando febbre, dolore alle ossa, mal di gola, raffreddore e perdita di appetito.
Nelle sue forme più aggressive, la febbre può essere alta e associata a sintomi respiratori come asma e problemi gastrointestinali.
Ma c’è anche una variante che porta a sintomi che non sono associati alla febbre e che si presenta come una classica influenza: è il virus Darwin, colpisce durante la sua fase di incubazione che dura 1-2 giorni.

Come curare l’influenza Australiana?

I trattamenti per l’influenza Australiana sono gli stessi degli altri tipi di influenza. La febbre richiede l’assunzione di antipiretici. E’ assolutamente vietato assumere antibiotici se non prescritti da un medico: questo accade solo se viene rilevata una complicanza di natura batterica. È giusto ribadire che gli antibiotici non hanno effetti contro i virus, e se assunti in modo inadeguato possono generare resistenze.

Chi sono le Persone a più alto rischio di contagio?

Gli anziani, i soggetti fragili e le donne in gravidanza sono i più esposti ai rischi e possono manifestare i sintomi peggiori. I giovani adulti sono i più colpiti. 
L’influenza australiana viene prevenuta con il vaccino antinfluenzale. Non ci sono controindicazioni con la dose del vaccino anti-Covid, quindi è possibile effettuare entrambe le vaccinazioni nella stessa stagione.

Come proteggersi dall’influenza Australiana?

È sempre importante proteggersi da virus e batteri nella vita di tutti i giorni. La mascherina è ancora la barriera più efficace perché blocca l’accesso alle micro particelle di saliva che si diffondono nell’aria, che rappresenta il principale veicolo di contatto. Questa istanza prende il nome di contagio diretto.
Quando parliamo, starnutiamo o tossiamo, vengono espulse invisibili goccioline di saliva che finiscono per colpire le vie respiratorie delle persone vicine.
In luoghi affollati, come i mezzi pubblici o le sedi di eventi e mostre, il rischio di contagio è maggiore. Se c’è aria secca, magari per l’eccessivo calore generato dai condizionatori, le possibilità di contrarre il virus sono maggiori.