Lesione della cuffia dei rotatori: conosci i sintomi?
Che cos’è la lesione della cuffia dei rotatori?
La “lesione” della cuffia dei rotatori è la lesione parziale o completa di uno o più tendini che costituiscono la cuffia dei rotatori. Per comprendere meglio il dolore alla spalla da lesione della cuffia dei rotatori è necessario capire innanzi tutto come è fatta la nostra spalla e quali sintomi potremmo avere in caso di lesione. La cuffia dei rotatori è una struttura muscolo-tendinea la cui principale funzione è quella di stabilizzare la testa dell’omero nella cavità glenoidea. La spalla, infatti, rappresenta l’articolazione più mobile del nostro corpo ed è per questo che, se da un lato questa struttura consente di effettuare una grande varietà di movimenti, anche complessi, dall’altro risulta molto sensibile da un punto di vista della stabilità. Da qui è necessario rendersi conto dell’estrema importanza del ruolo della cuffia dei rotatori che è appunto quello di stabilizzare la spalla. La spalla è formata strutturalmente da tre ossa:
• l’omero (in particolare la testa dell’omero),
• la scapola
• la clavicola.
Sulla testa dell’omero vanno ad inserirsi i tendini della cuffia dei rotatori, i quali sono in totale quattro (sovraspinoso, sottospinoso, sottoscapolare, piccolo rotondo) consentono alla nostra spalla i movimenti di flessione (portare in alto il braccio) e di rotazione. Il compito principale della cuffia dei rotatori è quello di dare stabilità alla spalla, ma nonostante le attività quotidiane che vengono compiute, la cuffia dei rotatori risulta spesso molto debole in termini di forza e stabilità e spesso si possono avere lesioni degenerative della cuffia dei rotatori.
Quali sono i meccanismi di lesione della cuffia dei rotatori?
La cuffia dei rotatori viene utilizzata quotidianamente, sia nelle attività lavorative sia nelle attività sportive, ma bisogna dire che vi è un difetto intrinseco della sua struttura anatomica proprio perché tutta la cuffia dei rotatori (ed in particolare il tendine del sovraspinoso) , per come fisiologicamente è formata, lavora sotto la struttura ossea dell’acromion tutta la vita.
Inoltre, i tendini che formano la cuffia dei rotatori (in particolare il tendine del sovraspinoso) , risentono di tutti i fattori biologici negativi di uno stile di vita non corretto, per cui il fumo, il diabete, l’ ipertensione, l’aumento del colesterolo, vanno ad influire negativamente sullo stato. Ecco che tali strutture tendinee possono andare incontro, sia per fatti traumatici, sia per un sovraccarico lavorativo prolungato, ad un cedimento progressivo e spontaneo e generare nel tempo, una lesione della cuffia dei rotatori (molto comune in persone tra 60 /65 anni).
A questo punto vi è l’insorgere del dolore alla spalla, ovvero la più chiara manifestazione di una vera e propria infiammazione della spalla, con associati versamento, incapacità funzionale e con tutta la sintomatologia tipica della spalla dolorosa, quella che veniva chiamata inizialmente periartrite scapolo omerale. Tuttavia la patologia che riguarda la cuffia dei rotatori non riguarda unicamente la rottura spontanea dei suoi tendini, ma diversi altri tipi di problematiche.
In una fase iniziale è possibile che ci si ritrovi con un’ infiammazione della spalla con interessamento della cuffia dei rotatori causata, nella maggior parte dei casi, da una tendinite della cuffia dei rotatori e in particolare del tendine sovraspinoso. Questo si verifica principalmente a causa di un sovraccarico funzionale rispetto ad un determinato movimento ripetuto nel tempo, che spesso può degenerare in una lesione parziale della cuffia dei rotatori e, successivamente, in una lesione totale.
Un altro fattore che è anch’esso causa del dolore alla spalla, può essere la formazione di cosiddette calcificazioni, le quali possono generarsi in corrispondenza dei tendini della cuffia dei rotatori a livello dell’inserzione omerale, oppure in corrispondenza del Tendine del capo lungo del Bicipite. Le calcificazioni che causano dolore alla spalla, sono in sostanza degli ascessi pieni di sali di calcio formatisi all’interno di tendini della cuffia dei rotatori o del tendine del bicipite.
La fase successiva all’ infiammazione della spalla iniziale, è data principalmente dalla degenerazione, dall’assottigliamento ed infine dalla lesione della cuffia dei rotatori ed in particolare solitamente dalla lesione del tendine sovraspinoso, la quale genera un dolore alla spalla molto più acuto rispetto alle precedenti patologie descritte.
Sai che esistono principalmente due tipi di lesioni della cuffia dei rotatori?
LESIONE DEGENERATIVA DELLA CUFFIA DEI ROTATORI: PRINCIPALI CAUSE.
Come avviene una diagnosi di lesione della cuffia dei rotatori?
La diagnosi è principalmente clinica e si effettua attraverso un’anamnesi dettagliata ed un esame obiettivo supportato da diversi test clinici. Inoltre lo specialista (ortopedico) potrà richiedere a supporto della sua diagnosi un’ indagine radiologica dopo aver effettuato l’esame clinico. L’indagine strumentale più comunemente utilizzata per diagnosticare una lesione della cuffia dei rotatori è la risonanza magnetica (RMN) della spalla. I raggi X non sono in grado di mostrare chiaramente lo stato di salute dei tendini della cuffia dei rotatori, ma possono evidenziarne le conseguenze (restringimento dello spazio tra tendini e l’acromion). Per avere informazioni ulteriori su quando e come effettuare una risonanza magnetica alla spalla, leggi il nostro articolo “Cos’è la risonanza magnetica aperta della spalla?”
Lesione della cuffia dei rotatori, trattamento conservativo si o no?
Il trattamento conservativo è indicato:
• nelle persone che non hanno perso più del 50% di mobilità,
• nei soggetti dove non persiste dolore costante e limitante da almeno tre mesi,
• qualora non si riscontri un distacco subtotale del tendine del sovraspinoso alle immagini di Risonanza Magnetica.
In questo caso (circa il 50 % dei pazienti), il trattamento non chirurgico allevia il dolore e l’infiammazione alla spalla e migliora la sua funzionalità. Ovviamente sarà il medico specialista, dopo un’attenta e scrupolosa visita, ad indirizzare il paziente verso il trattamento più indicato alla sua problematica, volto a ridurre la sintomatologia tipica della spalla dolorosa da lesione della cuffia dei rotatori.
A meno che non si tratti di una lesione massiva della cuffia dei rotatori, vale a dire una lesione completa di tutti i tendini che formano la cuffia dei rotatori, con il giusto intervento, una volta sfiammata la zona dolente e ristabilita la corretta funzionalità della spalla, è possibile tornare ad avere una vita normale. Tuttavia, una lesione di uno o più tendini della cuffia dei rotatori può ovviamente estendersi nel corso del tempo, sempre a causa di movimenti ripetuti o di un ulteriore infortunio alla spalla. Nel caso in cui si avverta un dolore acuto alla spalla (solitamente nella parte anteriore della spalla che si irradia verso il braccio) accompagnato da forte rigidità e incapacità a sollevare il braccio e a compiere diversi movimenti (come ad esempio allacciarsi il reggiseno o pettinarsi), è possibile che la lesione tendinea sia aumentata ulteriormente e, in questo caso, è necessario un intervento chirurgico per la cuffia dei rotatori.
Trattamento conservativo: quali sono gli obiettivi?
Gli obiettivi di qualsiasi tipo trattamento sono:
• Ridurre il dolore e l’infiammazione;
• Ripristinare la corretta funzionalità della spalla (articolarità);
• Ristabilire il corretto equilibrio muscolare e il corretto controllo propriocettivo;
• Ritornare a compiere gesti di vita quotidiana in totale sicurezza.
Il trattamento conservativo migliore è rappresentato da un adeguato programma di Fisioterapia. La riabilitazione della spalla ha un ruolo fondamentale nella guarigione e nel consentirvi di tornare alle vostre attività quotidiane. Uno specifico programma di riabilitazione ed un personale composto da professionisti del settore vi aiuterà in questo lungo percorso verso la guarigione che non avverrá quasi mai prima che siano trascorsi almeno 5 mesi dall’intervento chirurgico.
È IMPORTANTE ESEGUIRE SEMPRE UN GIUSTO TRATTAMENTO FISIOTERAPICO E RIABILITATIVO, INFATTI LA FILOSOFIA DI CURA DEL NOSTRO CENTRO È SUDDIVISA IN 5 FASI, DANDO PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA PROGRESSIONE DEI CARICHI E RIDUCENDO AL MINIMO EVENTUALI RICADUTE.
FASE 1 –
Riduzione del dolore e dell’infiammazione Gli obiettivi di questa prima fase di lavoro sono la riduzione della sintomatologia dolorosa e del quadro infiammatorio instauratasi, nonchè la riduzione del gonfiore attraverso l’utilizzo di sofisticate tecnologie riabilitative, come laserterapia, tecarterapia, crioultrasuonoterapia ecc…
TRA LA FASE 1 E LA FASE 2 –
Idrokinesi Terapia Contemporaneamente alla Fase 1 e 2 è possibile effettuare sedute di IDROKINESI TERAPIA che risulta essere particolarmente efficace ai fini del recupero del movimento e della riduzione dell’ipomobilità (causata dalla sintomatologia dolorosa). Questa particolare metodica è basata sul movimento terapeutico in acqua, elemento che consente il rilassamento muscolare ed il sollievo del dolore, favorendo l’esecuzione dei movimenti e del corretto lavoro muscolare in assenza di gravità.
FASE 2 –
Recupero dell’articolarità e della flessibilità L’obiettivo è quello di raggiungere il completo range di movimento di un’articolazione o il ripristino di un movimento specifico in assenza di dolore.
TRA LA FASE 2 E LA FASE 3
Tra la Fase 2 e la Fase 3 della riabilitazione è consigliabile effettuare un trattamento Osteopatico ed iniziare un Programma di Riprogrammazione Posturologica per evitare qualsiasi incidenza di recidiva e qualsiasi alterazione posturologica.
FASE 3 –
Recupero della forza e della resistenza muscolare L’obiettivo del terzo step è il ripristino della forza muscolare e il recupero della resistenza del paziente attraverso un protocollo di lavoro personalizzato.
Il riposo dalle attività e l’utilizzo del ghiaccio o eventualmente di farmaci (sotto prescrizione del medico specialista) possono sicuramente aiutare a ridurre la forte sintomatologia dolorosa. Tuttavia, pur rappresentando un valido aiuto, la riduzione del dolore e dell’infiammazione in sè non risulta la risoluzione a tutti i problemi legati alla cuffia dei rotatori.
Quando è necessaria l’operazione alla spalla?
Il dolore alla spalla continuo è la principale indicazione per la chirurgia. L’intervento chirurgico alla spalla per riparare la lesione della cuffia dei rotatori, consiste nel ricucire e ricollegare il tendine alla testa dell’omero (osso del braccio) e fissarlo ad esso in genere con l’utilizzo di micro viti (ancore). Esistono diverse opzioni chirurgiche per la riparazione delle lesioni della cuffia dei rotatori, sia essa una lesione parziale della cuffia dei rotatori o una lesione completa; mentre ciascuno dei metodi disponibili ha i suoi vantaggi e svantaggi, tutti hanno lo stesso obiettivo: ottenere la riparazione e la guarigione del tendine o dei tendini lesionati della cuffia dei rotatori. Le tre tecniche più comunemente utilizzate per la riparazione della cuffia dei rotatori sono:
• la riparazione dei tendini della cuffia dei rotatori tradizionale, con operazione a cielo aperto;
• la riparazione dei tendini della cuffia dei rotatori in artroscopia;
• la riparazione dei tendini della cuffia dei rotatori con operazione mini-open.
1. Riparazione a cielo aperto (tradizionale), usata soprattutto per persone oltre 65 anni.
Un’incisione chirurgica aperta o tradizionale (lunga diversi centimetri) può essere necessaria se la lesione dei tendini della cuffia dei rotatori è di grandi dimensioni o è complessa o se bisogna eseguire ricostruzioni aggiuntive, come ad esempio un trasferimento di tendine. Il chirurgo fa un’incisione alla spalla e disinserziona parzialmente il muscolo che ricopre superiormente la spalla (deltoide) per vedere e accedere meglio al tendine lacerato. Durante una riparazione dei tendini della cuffia dei rotatori, il chirurgo rimuove gli speroni ossei dalla parte inferiore dell’acromion (questa procedura si chiama acromionplastica).
2. Riparazione artroscopica
Durante l’artroscopia, il chirurgo inserisce una piccola telecamera, chiamata artroscopio, nell’ articolazione della spalla. La fotocamera visualizza le immagini su uno schermo televisivo e il chirurgo usa queste immagini per guidare strumenti chirurgici miniaturizzati. Grazie al fatto che gli strumenti artroscopici e chirurgici sono molto sottili, il chirurgo può utilizzare incisioni (tagli) molto piccoli di circa 1 cm.
3. Riparazione Mini-Open
La riparazione mini-open usa la tecnologia più recente e gli strumenti miniaturizzati per eseguire una riparazione dei tendini della cuffia dei rotatori attraverso una piccola incisione. L’incisione è tipicamente lunga 3-5 cm. Questa tecnica utilizza l’artroscopia per valutare e trattare i danni ad altre strutture all’interno dell’articolazione. Gli speroni ossei, per esempio, vengono spesso rimossi in artroscopia. Questo evita la necessità di disinserire il muscolo deltoide. Una volta che la porzione artroscopica della procedura è completata, il chirurgo esegue la riparazione dei tendini della cuffia dei rotatori attraverso l’incisione mini-open. Durante la riparazione del tendine lesionato, il chirurgo vede le strutture della spalla direttamente, piuttosto che attraverso il monitor. Quali sono i vantaggi dell’artroscopia?
• Incisioni più piccole con evidente guadagno estetico;
• Migliore visualizzazione e riparazione di alcuni tendini della cuffia dei rotatori come il sottoscapolare;
• Minor dolore postoperatorio;
• Minori perdite ematiche;
• Tempi di recupero più brevi.
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